Escursioni Sezionali
Programma 2003
a cura di
Sergio Millemaci
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30 marzo 2003 Valle di Guardiagrele Prima escursione del programma "estivo" della nostra Sezione.
L'ora legale e la nebbia del mattino ha spaventato qualche amico che
ha rinunciato. A questi va però il nostro solito suggerimento: uscite
lo stesso, perché al limite ci prendiamo un caffè insieme … oppure come
in questo caso (e in tanti altri …) il tempo cambia e ci riserva la
possibilità di escursioni splendide! Infatti già a pochi chilometri
da Guardiagrele, salendo di quota, la nebbia si è dissolta lasciando
spazio a un cielo azzurro e limpido con clima mite. L'abbondante neve
caduta quest'anno non ci ha consentito di completare tutto il programma
della giornata, ma in ogni caso abbiamo effettuato una ottima escursione
raggiungendo il rifugio Pischioli e la famosa grotta pastorale di "Fratanalle".
Hanno partecipato 35 escursionisti. |
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13 aprile 2003 Maiella Escursione effettuata in sostituzione di quella che ci avrebbe visti impegnati nel Parco Nazionale D'Abruzzo per raggiungere il Lago Vivo. Purtroppo, a seguito delle persistenti nevicate dell'ultima settimana, il percorso non era agibile ed abbiamo deciso quindi di rinviarla a data da destinarsi. In ogni caso, come al solito, non ci siamo persi d'animo e rapidamente abbiamo organizzato una buona escursione al rifugio di Fonte Tarì partendo da Lama Dei Peligni. Durante la salita, che è stata parzialmente disturbata dalla presenza di nebbia e leggera pioggia abbiamo potuto notare diversi "escrementi" inequivocabilmente lasciati da un lupo (contornati da pelo di cinghiale). Sul tardi della mattina il tempo è migliorato, consentendoci una gradevole discesa decisamente più panoramica con visuale dal lago S. Angelo ai monti Pizi e dal Gruppo del Secine al Porrara. Hanno Partecipato 18 escursionisti. Foto di Andrea Di Vona |
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25 - 26 - 27 aprile 2003 Gita-Escursione all'Isola D'Elba
Cosa dire dell'Isola D'Elba? |
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11 maggio 2003 Monti Simbruini ed Ernici La cascata naturale più alta degli Appennini ha catturato la nostra attenzione in questa escursione. Purtroppo al nostro arrivo a Morino abbiamo avuto alcuni inconvenienti (strada chiusa per lavori e funzionario della Riserva momentaneamente assente…) che hanno ritardato l'inizio dell'escursione e non ci hanno permesso di completare quanto preventivato. Comunque, dopo aver completato "l'anello" basso nei pressi della Cascata, ci siamo avventurati per impervi sentieri, quasi al limite della praticabilità, per raggiungere prima uno spuntone di roccia dal quale se ne poteva godere tutta la sua grandezza e poi scendere fino alla sua base, dopo aver guadato il torrente. L'acqua che sgorga dalla roccia in questo periodo è veramente eccezionale. Complice il vento e il sole, ogni istante la cascata assumeva un aspetto visivo e sonoro diverso. Hanno partecipato 18 escursionisti.
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25 maggio2003 Maiella - da S. Salvatore a S. Liberatore
Organizzata dall'Archeoclub di Guardiagrele L'escursione di oggi intende ricalcare le orme del monaco
Desiderio (eletto nel 1086 al soglio pontificio con il nome di papa
Vittore III), durante uno dei suoi pellegrinaggi dall'uno all'altro
monastero della Maiella. La distanza, circa 7 chilometri in linea d'aria,
consentiva ai monaci di spostarsi da un monastero all'altro in mezza
giornata di marcia. E' probabile l'esistenza di più di un itinerario,
a seconda delle stagioni. Il probabile percorso "invernale", più comodo
ma più lungo, scendeva da San Salvatore lungo il corso del torrente
Rivosecco, passava per Pretoro e, dall'Aia della Forca, si gettava nella
valle dell'Alento. Il percorso "estivo", più breve ma leggermente più
impervio (quello che riproponiamo con la nostra escursione) da San Salvatore
saliva alle Piane del Colle per ridiscendere nella Valle del Foro e
risalire alla località Cavario, da dove si raggiungeva l'Aia della Forca
(punto di passaggio obbligato per entrambi gli itinerari) e si scendeva
a San Liberatore. Quest'ultima, una delle emergenze architettoniche
più rilevanti della nostra regione, ha avuto miglior sorte dell'altro
complesso monastico di San Salvatore, entrambi figli della stessa madre
Maiella. Testo di Lucio Taraborrelli - foto di Carlo Iacovella |
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1 giugno 2003 Gran Sasso d'Italia Ancora una volta l'abbondante neve caduta quest'inverno ha modificato il programma di una nostra escursione estiva! La destinazione originale per questa giornata era, infatti, Pizzo Intermesoli; arrivati alla variante del sentiero 1V ci siamo resi conto che il "traverso" avrebbe potuto creare problemi a causa della presenza ancora abbondante di neve. Rapida decisione, abbiamo proseguito per l'altrettanto bella destinazione di Pizzo Cefalone. Durante il percorso e dalla vetta abbiamo potuto godere di uno splendido scenario: da Campo Pericoli innevato alle vette del Corno Grande, del Corno Piccolo, di Pizzo Intermesoli …. Tempo buono per buona parte della mattina; qualche tuono minaccioso e pioggia nelle ore più calde ci hanno consigliato un rapido rientro a Campo Imperatore. Alcuni escursionisti Austriaci, incontrati, ci hanno esternato tutta la loro soddisfazione per le nostre belle montagne! Hanno partecipato 33 escursionisti.
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29 giugno 2003 Gruppo Velino - Sirente La montagna dai tanti "volti". E' così che mi piace ricordare
questa splendida traversata. Infatti, per quest'escursione abbiamo pensato
di fare l'intera traversata del Monte Sirente, partendo da Rovere (altopiano
delle Rocche) per poi ridiscendere nei pressi di Secinaro. Lunga e con
ambienti naturali diversi e contrastanti: colline erbose, boschi, vallette
con prati al massimo della loro fioritura, rocce ora affioranti dai
prati ora imponenti come "faraglioni" e per finire una vera Montagna
"Dolomitica" nel versante nord-orientale. Non ci poteva sfuggire poi
la vista di quello che fino a qualche tempo fa era semplicemente "il
laghetto" ed ora la comunità scientifica, dall'autunno scorso, ci restituisce
come uno dei più rari eventi "celesti" della Terra: un cratere scavato
dall'impressionante forza di un meteorite caduto circa 1500 anni fa
proprio in mezzo ai Prati del Sirente (in tutto il Mondo se ne conoscono
solo 155 e questo è l'unico in Italia!). Hanno partecipato 21 escursionisti.
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20 luglio 2003 Traversata della Majella Come tradizione da tanti anni, il CAI di Guardiagrele
organizza una GRANDE TRAVERSATA della MAJELLA con partenza dal Block
Haus, transito per Monte Amaro e discesa ogni anno diversa. Per quest'anno
si è deciso di ridiscendere a Lama Dei Peligni passando per il rifugio
di Fonte Tarì (recentemente restaurato - anche se solo parzialmente).
L'escursione, riservata a escursionisti ben preparati ed allenati, non
ha spaventato i partecipanti che hanno dato prova di ottimo affiatamento
e di grande resistenza, passando dal freddo intenso e alla nebbia incontrati
al Focalone, al vento di Monte Amaro ed al caldo "africano" di colle
Incotto. In una sola escursione tutti gli ambienti estremi della Majella:
boschi di pino mugo, pietraie scoscese, praterie di alta quota, creste
rocciose e valloni profondamente incisi. Hanno partecipato 25 escursionisti. |
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26 - 27 luglio 2003 Majella Le più alte quote della Majella costituiscono da sempre
un richiamo irresistibile per chi, come noi, risiede ai sui piedi, ma
anche per quegli abruzzesi che la guardano da più lontano. Tanti studiosi,
dall'Italia e dall'estero la frequentano per carpire i suoi segreti,
la sua storia antica di milioni d'anni, il fascino dei suoi ambienti
estremi. Ed è con vero piacere che abbiamo accolto la pubblicazione
a cura del Comitato Scientifico della Sezione CAI di Pescara: Guida
all'Alta Via della Majella. Ed è a questa che ci siamo ispirati per
questa "due giorni" sulla Majella. Il primo giorno è stato dedicato
all'avvicinamento a Monte Amaro dal Block Haus, per i tre portoni, ed
all'anello "dell'Alta Via" con pernottamento al Rifugio Manzini. La
notte tersa, priva di Luna, nel buio intenso, ha creato un'atmosfera
di pace indescrivibile con una visione delle stelle straordinariamente
nitida. Il secondo giorno, per il rientro al Block Haus, lo abbiamo
dedicato alle "tre croci": Monte Amaro, Monte Acqua Viva e Cima Murelle.
Fatte tutte in una escursione è sempre una bella soddisfazione. Ma la
soddisfazione più grande per lei, per il papà Giustino e per tutti noi
del CAI di Guardiagrele, è quella di MELANIA, socia di 10 anni, che
non finisce di stupirci nell'effettuare le escursioni più impegnative
con sapienza e competenza di ben altre età. Brava Melania continua così.
Hanno partecipato 15 escursionisti (+ 4 secondo giorno). |
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3 agosto 2003 Majella La cima delle Murelle è particolarmente cara a noi Guardiesi.
Tanto da essere forse la meta più frequentata, da noi, sulla Majella.
Pare che ognuno di noi non possa resistere se almeno una volta l'anno
non sia salito sulle Murelle. La conosciamo proprio bene, ma ogni volta
che la raggiungiamo la guardiamo con l'emozione della prima volta. Questa
escursione, che un tempo era un "raduno", è stata trasformata in "visita
guidata". Quest'anno "guidata" anche grazie anche alla collaborazione
del geologo Gianfranco Cavasinni, che ha messo a disposizione dei partecipanti
notizie di straordinario interesse scientifico, e al vice presidente
della Sez. CAI di Guardiagrele Sergio Millemaci, che, nell'allegato
alla cartina, ha "raccontato" passo dopo passo tutta l'escursione. Hanno
partecipato 47 escursionisti. |
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10 agosto 2003 Monti Sibillini A circa un anno dalla precedente visita a padre Pietro,
siamo tornati ad effettuare questa sempre bella escursione, nelle Gole
dell'Infernaccio, per raggiungere l'eremo di S. Leonardo. L'accoglienza
del frate, che da oltre trent'anni, da solo, si è dedicato alla ricostruzione
della casa del Signore in questo splendido luogo, è stata come sempre
gioiosa. A differenza dell'anno scorso (chi c'era ricorderà quanta pioggia
abbiamo dovuto sopportare!) il tempo splendido ci ha consentito di godere
delle splendide gole attraversate e "ricamate" dal fiume Tenna. Al nostro
ritorno in località Le Pisciarelle, non abbiamo potuto resistere alla
tentazione di fare una fresca doccia sotto le cascate di "perle" d'acqua
(così le ha definite l'amico Pierino), provenienti dalle sovrastanti
rocce ricoperte di verdissimo muschio, rese scintillanti dalla luce
del sole. Hanno partecipato 29 escursionisti (di cui 5 hanno effettuato
il Trekking Traversata dei Sibillini in 3 giorni) |
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10-11-12 agosto 2003
Trekking "Traversata dei Monti Sibillini" Grandiosa e bellissima traversata della catena dei Sibillini effettuata in soli tre giorni. A quest'avvincente esperienza hanno partecipato 5 soci (Amelia, Sonia, Lino, Luciano, Nicola). La mattina della nostra partenza siamo stati accompagnati, con il pullman, da tutto il gruppo CAI di Guardiagrele, che doveva effettuare l'escursione sezionale alle Gole dell'Infernaccio - Eremo di San Leonardo. Punto di partenza Forca di Presta da dove ci siamo portati sulla cima più alta dei Sibillini: il Vettore (2.476 m). Una brevissima sosta per ammirare il bellissimo panorama ma anche le "creste" e le "valli" che avremmo dovuto percorrere. Abbiamo subito ripreso il cammino dirigendoci verso il rifugio Zilioli e la cresta del Redentore, ammirando, sotto di noi, il lago di Pilato. Una pausa e un buon panino! Ripreso il cammino abbiamo attraversato Forca Viola e ci siamo portati alla Capanna Ghezzi, dove trascorriamo la notte, tra … un concerto di belati di pecore, dopo aver mangiato un'ottima spaghettata preparata da Sonia e Amelia. Il giorno dopo partenza alle sette. Per la Strada Imperiale raggiungiamo Palazzo Borghese (2.145m), un agglomerato di rocce che sembra un palazzo. Attraversiamo la cima di Vallinfante (2.113 m), per scendere poi al Passo Cattivo (1.869 m) e da qui, attraverso una ripida cresta, raggiungiamo la cima del Monte Bove Sud (2.169 m). Piegando a dx attraverso la Forca della Cervara (della Neve) puntiamo verso il Rifugio Fargno, essendo le condizioni meteo cambiate in peggio, rinunciando all'ascensione del Pizzo Berro. Purtroppo dobbiamo trascorrere la notte sul pavimento in legno della sala ristorante perché tutti i posti erano già occupati da numerosi escursionisti "prenotati" per ammirare le stelle cadenti della notte di San Lorenzo. Però bisogna dire che la cena, a base di lenticchie e agnello, è stata davvero buona. Dopo cena abbiamo trascorso una bella serata in compagnia di un gruppo di amici, con canti e balli (un ringraziamento particolare va all'amico Marziano). La mattina del 12 agosto partiamo alle 7,30. Ci aspetta un percorso lungo ma in discesa. Attraversiamo Casal Gasparri dove incontriamo un pastore siciliano con tanta voglia di parlare con qualcuno; 10 minuti e ripartiamo puntando verso il Rio Sacro, un bellissimo torrente che ha modellato la valle in cui scorre. Guardiamo l'orologio, sono le 10,30, e ci rendiamo conto che, temendo il "lungo percorso", siamo arrivati di passo davvero svelto ad Acquacanina. L'appuntamento con Pierino e Tommaso, i gentilissimi amici che ci avrebbero riportato a casa, era per le 16,00, allora decidiamo di scendere sul lago di Fiastra, sempre a piedi naturalmente, dove togliamo gli scarponi e andiamo ad immergere i piedi in acqua, tra lo stupore dei bagnanti. All'improvviso il tempo cambia al brutto e, tra tuoni e prime gocce di pioggia, saliamo nelle macchine dei nostri amici e proprio in quel momento, non ci crederete, si scatena il temporale. Ci guardiamo fra di noi, siamo felici, e diciamo che il "collegamento" con il Padre Eterno ha funzionato di nuovo! Testo di Luciano Caramanico - foto di Lino Di Crescenzo
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7 settembre 2003 Valle di Guardiagrele Splendida festa per questa escursione, interamente fatta all'interno della nostra Valle, che ha suggellato simpaticamente, ancora una volta, la fratellanza e la collaborazione tra i gruppi Guardiesi del Club Alpino e dell'Associazione Nazionale Alpini. Come sempre tantissimi gli amici che sono intervenuti: in questo caso eravamo in ben 133! Lasciamo la descrizione della giornata alla simpatica iniziativa di Francesco Medaglia che ci ha voluto dedicare, per l'occasione, una simpatica poesia dialettale: La Valle di Guardiagrele di Francesco Medaglia |
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Da Bocca di Valle
l'entusiasmo è a li stelle, ni seme chiù di cende, a caminà mezza la valle. |
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Nguminzeme a saie, lento lento, peto peto, senza pià l'affanne, fina la cascata S. Giovanni. |
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Ancore pi lu bosche, mezza li ciclamine, nghi la frescure e l'aria fine, passeme la rapine. |
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Pi lu sentiere strette strette, arriveme a la crucette. Quande la salite ha gia finite, |
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ni ngi sembre ancore troppe, e gia steme a Pietro Cioppo. Di traverse a fonte carlese, finalmente, ci'aveme mbò distese, |
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Na rinfriscate, nu spuntine, mentre s'assuche mbò la schine. Dope ognune s'aripripare, p'arrivà a lu Campanare. |
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A la valle di li monache, ci stà cacc'ose chi ci'aspette, li fasciule nghi li gnucchette, e sopra na tavele na purchette. |
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Nu bicchiere, na fissarie, na barzellette, na poesie, aveme passate na iurnate, in allegra compagnie. |
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La iurnate stà ormai pi finè, e a la case ci nà deme da riè, cuntente e soddisfatte, di la feste che sa fatte, |
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arimetteme li zaine a spalle, ci' aribbieme tutti a balle p'ariè a bocca di valle. |
12 ottobre 2003 Piana di Navelli Interessante gita, sia per l'aspetto escursionistico -
paesaggistico che turistico - culturale, in una zona ricca di storia,
con una notevole concentrazione di castelli, fortificazioni, templi
e chiese, che gravitavano intorno al "Tratturo Magno", tra le imponenti
catene montuose del Gran Sasso d'Italia e del Sirente. Iniziando dal
borgo medievale di Bominaco con la visita guidata alle pregevoli presenze
architettoniche quali l'Oratorio di S. Pellegrino, fondato da Carlo
Magno, che custodisce ben 470 metri quadrati di affreschi e la chiesa
romanica di S. Maria Assunta con le caratteristiche tre absidi e poi
ancora il Castello. Ci siamo quindi incamminati, per gli antichi sentieri
che portano fino alla Piana di Navelli, per raggiungere il simpatico
paesino di Tussio, con le sue stradine lastricate in pietra, dove ogni
angolo ispirava tranquillità e la simpatia degli abitanti che ci facevano
domande, incuriositi da questo "squadrone" che lo attraversava a piedi.
Raggiunto quindi il tratturo, che collegava Campo Imperatore a Foggia
per le antiche transumanze, abbiamo sostato piacevolmente per il tradizionale
panino. Ripreso il cammino, sempre lungo il tratturo, abbiamo raggiunto
l'area archeologica dell'antica Peltuinum, nei pressi di Prata D'Ansidonia.
A seguire abbiamo effettuato la visita alle splendide Grotte di Stiffe,
raro esempio di grotta in piena evoluzione, grazie alla presenza del
fiume sotterraneo che l'attraversa e la modella e le sue concrezioni
di straordinaria bellezza. |
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26 ottobre 2003 Maiella - Sottogruppo del Secine
Dulcis in fundo! Pare proprio che questo antico detto
non si smentisca mai. Percorso a torto un po' dimenticato degli escursionisti,
l'ultima escursione ufficiale del programma 2003 del CAI di Guardiagrele
ha riservato, infatti, splendidi paesaggi visti da angolazioni suggestive
ed inconsuete. Lasciandoci alle spalle Pizzo di Coda, ci siamo diretti
verso boschi dai bei colori autunnali per raggiungere Pietra Cernaia.
Chi la raggiunge per la prima volta rimane senza dubbio sorpreso della
sua inaspettata struttura. Da un lato è quasi ricoperta da fitti boschi
e dall'altro mostra la sua parete di roccia strapiombante e con le sue
propaggini che affondano nel piccolo lago di Fonte Cernaia. Aggirato
il lago, si prosegue fino ad arrivare al punto più adatto, seppur scosceso,
per salire sulla vetta. Superato un primo tratto boscoso. Ecco aprirsi
davanti a noi uno spettacolo mozzafiato. Boschi variopinti, verdi vallate,
la possente Maiella, il Porrara, le Mainarde, il Parco Nazionale d'Abruzzo,
i monti di Roccaraso e, all'orizzonte, il Gran Sasso d'Italia con il
Corno Grande leggermente imbiancato. Un panorama a 360° davvero da gustare.
A questo punto i più esperti hanno continuato la traversata di tutta
la cresta, discendendo nei pressi della Fonte Cernaia, effettuando un
percorso abbastanza esposto ma di grande bellezza. Per il rientro abbiamo
scelto di "allungare" dirigendoci verso la valle dell'Annunziata fino
alle pendici del monte Tocco per poi discendere fino alla stazione di
Rivisondoli. |
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